«Venderono»? Perfetto

«Cortese dott. Raso,
la seguo sempre perché da lei apprendo molte cose. Le scrivo per un chiarimento di carattere grammaticale. La docente di lettere ha dato un'insufficienza a un componimento di mia figlia (III media) perché aveva scritto che
alcuni miei parenti venderono la casa senza interpellare la mia famiglia. L'insegnante sostiene che venderono non esiste, la sola forma corretta è vendettero. È proprio così?
Venderono è voce errata? Se, invece, si può adoperare tranquillamente — come mi sembra — quali argomentazioni posso portare a sostegno della mia tesi per convincere l'insegnante di avere sbagliato? Grazie infinite e complimenti per il suo lodevole impegno.
Raimondo B.
Sesto Fiorentino»

Gentile amico, quando mi arrivano lettere del suo tenore cado in depressione perché testimoniano la decadenza docenziale della scuola italiana. Consigli all'insegnante della sua figliola di ripassare (ammesso che l'abbia studiata) la grammatica italiana, nella fattispecie le coniugazioni dei verbi.
Dica a questa luminare della lingua che la terza persona plurale del passato remoto dei verbi appartenenti alla II coniugazione dispone di due desinenze: -ettero e -erono. Si può dire, per esempio, tanto credettero quanto crederono; temerono quanto temettero.
Venderono, quindi, non fa a pugni con la grammatica italiana anche se per la professora (sic!) può essere un pugno inferto al suo stomaco linguistico.

23-06-2020 — Autore: Fausto Raso — permalink


Tenere il sacco

Il modo di dire che avete appena letto ha perso il significato originario che valeva aiutare chi ruba per acquisire — sempre in senso figurato — quello di essere complice di qualcosa di poco pulito e in quest'accezione si adopera anche l'espressione tenere mano.

Ma vediamo l'origine della locuzione primitiva secondo le solite note linguistiche al "Malmantile racquistato":

«Tenere il sacco; tenere di mano, aiutare qualcuno a commettere un delitto, abbiamo un proverbio che dice: tanto ne va a chi ruba, tanto a chi tiene il sacco e viene da quei ladri che s'accordano a rubare le biade, quando sono esposte sull'aia; poiché per far presto, uno di loro tiene il sacco, e l'altro ve le pone dentro».

19-06-2020 — Autore: Fausto Raso — permalink


Restare e rimanere

Restare e rimanere — a voler essere pignoli i due verbi non si possono adoperare indifferentemente.

Il primo indica per poco tempo, con l'accezione di avanzare: mi restano pochi spiccioli; il secondo, invece, indica per un tempo più lungo, con l'accezione primaria di dimorare: rimanemmo a casa tutto il giorno.

18-06-2020 — Autore: Fausto Raso — permalink