Parlare a vanvera
Quasi ci vergogniamo nel proporre questo modo di dire, essendo conosciutissimo e adoperato a ogni piè sospinto da tutti coloro che vogliono mettere in evidenza il fatto che molte persone parlano a sproposito o senza aver riflettuto. Chi di voi, può dire, infatti, di non aver mai conosciuto un vanveriere?
Basta fare — come usa dire — mente locale per individuare nel collega d'ufficio o nel vicino di casa la persona del detto in oggetto.
Ciò che non è chiara, invece, è l'origine della locuzione, soprattutto l'etimologia di vanvera, vocabolo adoperato solo nel predetto modo di dire e nell'espressione fare le cose a vanvera, vale a dire senza senso, senza logica, senza criterio.
L'etimologia, dicevamo, è incerta; ci affidiamo, quindi, a quanto dice in proposito il linguista Ottorino Pianigiani.
A questo proposito invitiamo i lessicografi - se si dovessero imbattere in questo sito - a prendere nella dovuta considerazione il termine, da noi proposto, vanveriere, e metterlo a lemma nei dizionari. Non esiste, infatti, un vocabolo atto a indicare una persona che parla a vanvera.
L'apedagogeto
Ecco un altro vocabolo, della nostra meravigliosa lingua, che ci piacerebbe fosse rispolverato e rimesso a lemma nei vocabolari dell'uso: apedagogeto.
È, anzi, era così chiamato il giovinetto privo di istruzione perché nessuno si occupava della sua educazione. Il termine che portiamo all'attenzione dei vocabolaristi si può trovare qui.
Una schiazzamaglia
«Gentilissimo Dott. Raso,
seguo assiduamente le sue noterelle sul buon uso della lingua italiana dalle quali apprendo sempre nozioni che — come lei sostiene spesse volte — non sono riportate nei sacri testi. Mi rivolgo a lei, dunque, per un quesito: che cosa è una schiazzamaglia? Ho trovato questo termine leggendo una lettera di mio nonno che dal fronte della Grande Guerra raccomandava a mia nonna di stare lontana da quella schiazzamaglia.
Ho compulsato tutti i vocabolari in mio possesso ma non ho trovato il vocabolo in questione. Spero in lei, dunque. Grazie se avrò una sua risposta.
Cordialmente
Federico B.
Cuneo»
Cortese Federico, ha perfettamente ragione, il termine non è attestato nei vocabolari dell'uso perché è stato relegato nella soffitta della lingua. Esiste (ma dovrei dire esisteva), comunque, e si dice di gentaglia, gente abbietta.
Lo può trovare cliccando qui e qui.

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