Popolano e popolare
Se non cadiamo in errore tutti (?) i vocabolari attestano popolano e popolare l'uno sinonimo dell'altro. A nostro modo di vedere, invece, tra i due vocaboli c'è una sfumatura semantica.
Il primo, e ce lo dice il suffisso -ano, adoperato per indicare l'appartenenza a una nazione, a una città, a una categoria, a un mestiere e simili (italiano, napoletano, parrocchiano, cappellano), significa che è proprio del popolo, che appartiene al popolo: una fanciulla popolana; un dialetto popolano.
Il secondo, popolare, formato con il suffisso -are (dal latino aris), indica, invece, una relazione e sta per noto al popolo, che ne gode le simpatie: quel cantante è molto popolare tra i giovani.
Un'ultima annotazione. Popolano può essere tanto aggettivo quanto sostantivo; popolare solo aggettivo.
Il superlativo organico
«Gentile dott. Raso, mi appello alla ormai nota sua non comune disponibilità per un problema di lingua. Mio figlio deve scrivere — per i compiti delle vacanze — 20 frasi in cui siano presenti 10 comparativi organici e dieci superlativi altrettanto organici.
Né io né mio figlio, le confesso, abbiamo mai sentito parlare di detti comparativi e superlativi. Che cosa sono? Può aiutarci in merito?
Grazie in anticipo e un cordiale saluto.
Alberto D.
Terracina (LT)»
Caro Alberto, le copio la risposta che il linguista Massimo Arcangeli ha dato a un lettore della rubrica di lingua del quotidiano 'la Repubblica' in rete, il quale poneva una domanda simile.
«Il superlativo assoluto organico, il superlativo relativo organico, il comparativo organico di
un aggettivo (o di un avverbio) sono le alternative — spesso ereditate dal latino — alle corrispondenti forme regolari. Facciamo un paio di esempi.
Grande: il superlativo assoluto organico è massimo (quello regolare sarebbe grandissimo), il superlativo relativo organico è il maggiore (quello regolare sarebbe il più grande), il comparativo organico è maggiore (quello regolare sarebbe più grande).
Piccolo: il superlativo assoluto organico è minimo (regolare: piccolissimo), il superlativo relativo organico è il minore (regolare: il più piccolo), il comparativo organico è minore (regolare: più piccolo)».
Da parte mia mi permetto di aggiungere, per una maggiore comprensione, che sono chiamati organici i comparativi e i superlativi (assoluti e relativi) che si discostano nettamente dalla radice del corrispondente aggettivo di grado positivo.
Veda anche Treccani.it - superlativo
Deragliare: quale ausiliare?
Una recente tragedia ferroviaria ha riportato alla ribalta, purtroppo, il verbo deragliare. Tutti i mezzi di informazione hanno detto e scritto che «il treno è deragliato» e l'incidente è avvenuto nei pressi di Parigi.
Il verbo 'deragliare', vale la pena ricordalo, si coniuga con l'ausiliare avere: il treno ha deragliato. Tutti i verbi intransitivi che indicano un moto fine a sé stesso — ed è il caso di deragliare — prendono l'ausiliare avere: ha corso per cinque ore; il treno ha deragliato.
A questo punto, però, occorre fare un distinguo. I predetti verbi prendono l'ausiliare avere se assoluti: ha corso; ha deragliato; prendono essere quando si mette in evidenza il risultato dell'azione espressa: sono corso subito in ospedale non appena appresa la notizia; oppure quando si specifica il risultato o il luogo dell'azione: il treno è deragliato nei pressi del passaggio a livello.

- Dizionario italiano
- Grammatica italiana
- Verbi Italiani
- Dizionario latino
- Dizionario greco antico
- Dizionario francese
- Dizionario inglese
- Dizionario tedesco
- Dizionario spagnolo
- Dizionario greco moderno
- Dizionario piemontese