Sei un tarpagnuolo!
«Sei proprio un tarpagnuolo! Non ti vergogni?». È un vero peccato — a nostro modesto avviso — che i vocabolaristi abbiano deciso di snobbare l'aggettivo tarpagnuolo, che significa rozzo, volgare, goffo, zotico ma soprattutto turlupinatore, truffatore e simili.
Un uomo tarpagnuolo, dunque, può essere, secondo il contesto, una persona rozza o un truffatore. L'aggettivo ripudiato, per la cui etimologia rimandiamo al collegamento in calce, si trova in numerose pubblicazioni.
Etimo.it - tarpagnuolo
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Colui...
Probabilmente ci attireremo gli strali di qualche linguista se sosteniamo che non è scorretto l'uso di colui (o colei) — in funzione di soggetto e di complemento — non seguito dal pronome relativo (colui che, colei che).
Abbiamo l'avallo di Luciano Satta, che riporta gli esempi di autorevoli scrittori: «— Buon giorno — disse colui scappellandosi...» (Bacchelli); «... Ella ha amato a tal punto colei da poter quindi pronunciarsi» (Santucci).
Fare un colpo gobbo
Questo modo di dire, pur avendo una sola matrice, ha due significati distinti: mossa astuta e traditrice o mano fortunata nei vari giochi d'azzardo e — questo il significato principe — ottimo successo in campo finanziario di un'operazione che si riteneva desse risultati inferiori al previsto e nata, anche, da un caso fortuito.
La locuzione ci è stata regalata dal linguaggio malavitoso, dove l'espressione indicava un colpo ladresco, molto rischioso, ma particolarmente redditizio.
Da non confondere, a questo proposito, con l'altra espressione dare a uno un colpo gobbo la cui origine non ha nulla che vedere con la precedente. In questa locuzione, infatti, il colpo gobbo che, in senso figurato, indica un'azione che mira a colpire qualcuno in modo improvviso e, spesso, indiretto è l'equivalente di colpo storto lasciatoci in eredità dai duellanti di un tempo.
Storto, nel linguaggio duellesco, era una finta, vale a dire un colpo apparentemente indirizzato in un punto e, poi, improvvisamente, deviato al fine di spiazzare l'avversario. Con significato affine si adopera l'espressione «fare uno scherzo da prete», cioè un qualcosa che non ci si sarebbe mai aspettato e che, quindi, si accetta poco volentieri vista la provenienza.

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