Qualche consiglio linguistico

Malacitano – così si chiama l’abitante di Malaga, città dell’Andalusia, non malagalese.
Malcostume – nella forma plurale il termine si scinde in due parole: mali costumi.
Mettere in guardia – l’espressione significa avvisare qualcuno di guardarsi da persone o da cose dalle quali potrebbe averne un danno e si costruisce, per tanto, con la preposizione da, non su: Paolo ha messo in guardia Giovanni dai risultati che otterrebbe se intraprendesse quella strada.
Mezzogiorno – il suo plurale è mezzogiorni: l’appuntamento è tutti i mezzogiorni.
Mica – sostantivo femminile adoperato come particella rafforzativa di una negazione, deve essere sempre accompagnato con il non, altrimenti non nega nulla. Non diremo, pertanto, mica l’ho chiamato ma, correttamente, non l’ho mica chiamato.

23-04-2018 — Autore: Fausto Raso — permalink


Soventemente? Di uso raro

A proposito di soventemente, adoperato dal dr Nichil (nella rubrica di lingua del quotidiano la Repubblica in rete), forse è il caso di chiarire che siffatto avverbio è attestato e marcato “BU” (basso uso) solo dal GDU.
Il Treccani scrive, infatti:«sovènte avv. [dal fr. ant. sovent (fr. mod. souvent), che è il lat. subĭnde «subito dopo, ripetutamente» (comp. di sub «sotto» e inde «quindi, dipoi»)]. –
Spesso, frequentemente. Sentito come letter. e ricercato, non è tuttavia raro nella lingua dell’uso: ci vediamo s., m’accade s. di dimenticare l’ombrello; Facea s. pe’ boschi soggiorno (Poliziano); Lungo il cammino stramazzar s. (Parini); mi invitavano s. a cena (Bassani). Ant. e raro come agg., frequente: soventi battaglie (G. Villani); su questo si è formata un’ant. e rara forma avverbiale, soventeménte».

20-04-2018 — Autore: Fausto Raso — permalink


Entizzare

Questo verbo, pur non essendo attestato nei vocabolari, si trova in numerose pubblicazioni.
Si clicchi sul collegamento in calce.
Speriamo, però, che "non prenda piede" e non entri nella "coscienza linguistica" di qualche lessicografo "d'assalto".
Non vorremmo, insomma, vederlo un giorno immortalato in qualche vocabolario. Perché? Perché, fa notare il linguista Luciano Satta, è un «brutto neologismo, e ha perduto anche quella carica d'ironia con la quale era nato, allorché si volle mettere in evidenza e criticare la propensione dei governi a togliere le imprese dalle mani dell'iniziativa privata per trasferirle nelle mani dello Stato».

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19-04-2018 — Autore: Fausto Raso — permalink