È proprio una gumèdra!

Ancora un vocabolo ignorato – se non cadiamo in errore – dalla totalità (?) dei vocabolari: gumèdra.

Ci piacerebbe che i lessicografi lo prendessero in considerazione, invece, perché è atto a indicare una cosa inesistente ma che suscita meraviglia (come si può leggere nel “Dizionario” del Tommaseo—Bellini di cui, in calce, riportiamo il collegamento).

Una cosa, insomma, favolosa e immaginaria nominata per destare l’attenzione degli interlocutori: “Pensate, era presente, addirittura, una gumèdra”.

Cosa sia non si sa, appunto, però fa… effetto. L’origine è incerta, si pensa possa essere il latino “chimaera”.

Dizionario.org - gumedra

23-03-2018 — Autore: Fausto Raso — permalink


La strittipella

È un vero peccato che i vocabolari non attestino un termine, nient’affatto volgare, e che rende bene l’idea di una donna di malaffare: strittipella.

Il vocabolo, crediamo, si “spiega” da sé: donna che si stira la pelle e si spiana le rughe per apparire più giovane e per avere, quindi, la possibilità di attirare più avventori.

Il termine si può trovare “immortalato” in alcuni libri: basta cliccare su questo collegamento: Google - strittipella

22-03-2018 — Autore: Fausto Raso — permalink


Una macchina (per scrivere) viareccia

Cortese dott. Raso,
un amico mi ha fatto scoprire la sua meravigliosa e insostituibile rubrica, che ho messo subito tra i preferiti. Le scrivo, sperando che prenda in considerazione la mia richiesta, perché sfogliando una rivista di moltissimi anni fa ho letto una pubblicità che mi ha incuriosito: “Si affittano macchine per scrivere viarecce”. Cos’è questo “viarecce”? Nei vocabolari che ho in casa e in quelli in rete non se ne fa menzione. Può gentilmente togliermi questo “tarlo” che mi assilla da mesi?
Grazie e molte cordialità.
Salvatore T.
Foggia
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Gentile Salvatore, per quale motivo non dovrei prendere in considerazione la sua richiesta? Tutti coloro che amano la lingua sono amici di questo portale. E veniamo alla sua domanda. “Viareccio”, termine attestato sin dal XIV secolo e composto con “via” e il suffisso
“—areccio” (“—ereccio”) significa “da portare via”, quindi “portatile”. Si trova attestato nel GDU del De Mauro, nello Zingarelli e nei vocabolari degli Accademici della Crusca, di cui le do il collegamento in calce. Si trova anche in altre pubblicazioni.
Google - viareccio

21-03-2018 — Autore: Fausto Raso — permalink