accomandàre 
ac|co|man|dà|re
pronuncia: /akkomanˈdare/
verbo transitivo

1 letterario affidare, dare in custodia ad altri perché ne tenda conto, raccomandare accomandare l'anima a Dio | a Dio v'accomando | l'accomandò al padre [Boccaccio] | la donna, accomandatigli a Dio, da lor si partì [Boccaccio] | accomandare un gran tesoro [Masuccio] | Bianca, se m'ami, io t'accomando i figli [Alfieri] | ed or, Melisenda, accomando a un bacio lo spirto che muore [Carducci]

2 letterario assicurare, adattare, legare, fissare con un nodo accomandato ben l'uno de' capi della fune ad un forte bronco [Boccaccio] | questa una perla agli orecchi accomanda [Poliziano] | accomandò la corda all'aspo [Compagni] | accomanda il nervo alla cocca [D'Annunzio]

3 arcaico affidare in pegno o in custodia; dare a nolo

Indicativo presente:  io accomando, tu accomandi
Passato remoto:       io accomandai, tu accomandasti
Participio passato:        accomandato

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accomandàrsi 
ac|co|man|dàr|si
pronuncia: /akkomanˈdarsi/
verbo pronominale intransitivo

letterario mettersi sotto la protezione di qualcuno; raccomandarsi

Indicativo presente:  io mi accomando, tu ti accomandi
Passato remoto:       io mi accomandai, tu ti accomandasti
Participio passato:        accomandatosi/asi/isi/esi

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accoltellatore (s. masch.)
accolto (part. pass.)
accomanda (s. femm.)
accomandante (part. pres.)
accomandante (s. masch. e femm.)
accomandare (v. trans.)
accomandarsi (v. pron. intr.)
accomandatario (s. masch.)
accomandato (part. pass.)
accomandato (s. masch.)
accomandazione (s. femm.)
accomandigia (s. femm.)
accomandita (s. femm.)
accomanditare (v. trans.)
accomandolare (v. trans.)
accomandolato (part. pass.)
accomiatare (v. trans.)
accomiatarsi (v. pron. intr.)
accomiatato (part. pass.)
accomiatatore (agg. e s. masc.)


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