Avverbi quantitativi puri
969. Più e meno, avverbii di lor natura comparativi, si adoprano anche come superlativi Ti manda questo per consolarti di quella cosa che tu più ami (che ami su tutte l'altre). Boccaccio. - Ottenne ciò che più gli premeva. Manzoni. - Di quel ch'io men (menomamente) vorrei Piena trovi quest'aspra e breve via. Petrarca. (Cfr. addietro, cap. III, § 4).

970. Più che .... più in correlazione valgono quanto più .... tanto più. Un artefice più che sarà eccellente, più basso concetto avrà di sè. Leopardi. Non è molto regolare l'uso di più .... più. Più ne separa l'onda sorgente Più mi sei cara, o patria mia. Carrer.

971. Meno prende talora senso negativo, e vale non. Essendo questa gentildonna stimolata da ambasciate di costoro, ed avendo ella ad esse men saviamente gli orecchi porti, le venne un pensiero. Boccaccio. Più spesso però si usa in questo senso men che. Parendogli fare men che bene (non bene) ecc. Boccaccio. - Quivi era men che notte e men che giorno - (non era nè notte nè giorno). Dante.

972. Ciò altresì nelle frasi far di meno per far senza di qualche cosa; aver meno per non avere; venir meno per mancare; ed altre simili. Assai avemo (abbiamo) detto sopra i processi .... del Duca d'Atene, e non si potea fair di meno (non farlo). G. Villani. - La bestia ha quattro gambe: se n'avesse meno una, ancor si sosterrebbe. Fra Giordano.

973. Tre mila e trecento scudi mi troverò meno. Lasca. - Io sentia dentro al cor già venir meno Gli spirti ecc. Petrarca. È frequente nell'uso moderno: fare a meno di una cosa o di fare una cosa, per astenersi dal farla; p. es. Non potei fare a meno di dirgli schiettamente il mio parere. - Modi erronei sono: non potere a meno di far qualche cosa: a meno che, meno che, per eccetto, fuorchè: meno per no; p. es. scrivimi se si possa o meno.

974. Assai può avere doppio significato; più spesso nell'uso moderno indica una quantità sufficiente e vale abbastanza. Non pianger più; non hai tu pianto assai? Petrarca. - Poi che rinfrescossì E le fu avviso esser posata assai, In certi drappi rozzi avviluppossi. Ariosto. Altre volte piglia elegantemente il senso di molto. Anima, assai ringraziar dèi (devi) Che fosti a tanto onor degnata allora. Petrarca. - Assai sobrii vorrei che andassimo nelle etimologie. Magalotti. In corrispondenza di poco: Vostra usanza è di mandare ogni anno a' poveri del vostro grano, chi poco e chi assai. Boccaccio.

975. Sono comunissimi nel parlar vivo i modi: sapere assai, importare assai in senso ironico, per dire saper o importare poco o nulla; p. es. So assai di algebra io! m'importa assai de' fatti loro!