L'epanortòsi
«Gentilissimo dott. Raso,
le ho scritto altre volte per alcuni quesiti di natura linguistica e ho sempre ottenuto risposte puntuali e esaustive. Approfitto ancora una volta della sua proverbiale squisitezza, quindi, per un'altra richiesta. Esiste una figura retorica o grammaticale atta a indicare ciò che una persona, mentre parla, ritratta o corregge quanto ha già esposto? Cerco di spiegarmi meglio con un esempio: stavo uscendo, o meglio, ero già uscito quando sono dovuto rientrare in casa per rispondere al telefono. Nell'esempio ho corretto stavo uscendo in ero già uscito.
La ringrazio in anticipo della sua cortese risposta e le porgo i miei più cordiali saluti.
Costantino C.
Carbonia»
Cortese amico, sì, la risposta è affermativa.
Esiste una figura retorica atta allo scopo anche se, mi sembra, non tutti i trattati di grammatica riportano: epanortòsi.
Per maggiori approfondimenti veda qui.
Essere una (o fare la) macchietta
C'è qualche amico lettore che possa dire — in piena coscienza — di non conoscere (o di non aver mai adoperato) il modo di dire suddetto, riferito a una persona spiritosa che — solo a guardarla — suscita il buonumore? L'espressione — i lettori amanti della pittura lo sanno bene — è tratta dal gergo pittorico.
La macchietta ([piccola macchia]) in pittura è un rapidissimo schizzo a olio e, per estensione, una vignetta.
Il termine, entrato in seguito nel linguaggio teatrale, quello leggero, si adopera per indicare un personaggio o una scenetta caricaturale ([caricatura] pittorica).
Lo stesso modo di dire si adopera anche (forse non tutti lo sanno) nei confronti di una persona che irrita con il suo comportamento estroso e incostante: ma come, fino a questa mattina avevi le idee ben chiare e ora, invece, vuoi fare tutto il contrario?! Sai, amico, sei proprio una bella macchietta!
La fauna e la flora
Tutti conosciamo il significato di [fauna] e di [flora], se non altro basta aprire un qualsivoglia vocabolario della lingua italiana, il Devoto-Oli, per esempio e leggere: [Fauna, il complesso delle specie animali proprie di un determinato ambiente o territorio]; [Flora, il complesso delle piante spontanee o largamente coltivate in un determinato territorio]. Ma donde derivano questi nomi? Vediamolo assieme.
La fauna è pari pari il latino Fauna, nome della figlia di Faunus (Fauno), genio benefico delle campagne, dei monti e del bestiame.
Questo genio era venerato soprattutto dai pastori, che lo ritenevano dio del gregge in quanto allontanava i lupi. Era raffigurato con orecchie appuntite, piedi di capra e corna.
Anche flora è il latino Flora, nome di una dea che i nostri antenati Romani veneravano come regina della primavera e di ogni fiore (latino florem), quindi di tutte le piante.

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