Agire dietro le quinte
In quell'occasione il nostro amico Peppino dovette incassare il colpo: intervenuto in una discussione tra compagni di lavoro si sentì rispondere che non aveva alcuna voce in capitolo; era un argomento di carattere squisitamente personale, il sindacalese non doveva entrarvi. Non sapevano, ahiloro, che il nostro sindacalista avrebbe agito dietro le quinte.
Vediamo, quindi, l'origine di quest'espressione che — come si sa — si adopera quando si vuole mettere in particolare risalto il ruolo di una persona che, pur senza apparire, opera in modo che le cose vadano secondo i suoi desiderata.
Questo modo di dire ci è stato consegnato dal gergo teatrale. Secondo Carlo Battisti «la frase nascosto dietro le quinte ebbe origine dall'abitudine di Arlecchino di nascondersi dietro il loro panneggio, chiamato, perciò, manto di Arlecchino».
Poiché il panneggio è la perfetta disposizione delle pieghe di una veste, di un drappo, potremmo azzardare l'ipotesi secondo la quale Arlecchino si nascondesse dietro la quinta piega del panneggio.
Vediamo anche ciò che dice in proposito Ottorino Pianigiani.
Mettersi di punta
Chi non ha mai adoperato questo modo di dire che — in senso figurato — significa mettersi a fare un lavoro fisico o intellettuale, con molto impegno e determinazione, decisi a condurlo a buon fine a tutti i costi?
Questa stessa espressione si adopera anche — e sempre figuratamente — in riferimento a colui (o colei) che agisce contro qualcuno con accanimento, rabbia, rancore, gelosia e via dicendo: oggi mi metto proprio di punta, voglio vedere se Carlo continua a fare il comodo suo!
Ma cos'è questa punta? È la punta della lancia. Il modo di dire, infatti, è antico e si riallaccia ai tornei cavallereschi, quando i vari contendenti scendevano in campo armati di lancia. Colui che si mette di punta verso qualcosa o qualcuno è come se — naturalmente in senso figurato — affrontasse un ipotetico nemico presentandogli la punta della lancia.
E a proposito di punta, prendere di punta non vi dice nulla? L'origine della locuzione è la stessa della precedente e significa — come si sa — trattare qualcuno in modo brusco, avere un atteggiamento per nulla accomodante nei confronti di terzi. Trattare una persona, insomma, come se si sfidasse a una prova di forza, magari a un duello con la lancia e, quindi, la si prende di punta.
Tutti insieme a far quadrato
«Gentilissimo dott. Raso,
ieri, tutto il così detto popolo della libertà ha fatto quadrato attorno al suo capo per manifestargli affetto e solidarietà. Potrei sapere, cortesemente, l'esatto significato del modo di dire e la sua origine?
Grazie in anticipo
e complimenti per la sua meravigliosa e impareggiabile rubrica.
Sabino A.
Mantova»
Cortese Sabino, l'espressione tutti insieme a far quadrato, che si adopera per dire che si è tutti della medesima idea, quindi tutti uniti per raggiungere uno stesso fine, ci è stata tramandata dalla tradizione militare, o meglio dalla tattica militare, che in passato prevedeva che i fanti formassero un quadrato per difendersi dagli assalti della cavalleria.
È interessante ricordare, in proposito, il quadrato nelle guerre d'indipendenza italiana: quello di
Solferino e quello di Villafranca nella battaglia di Custoza.

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