L'uso di essere e di avere

«Cortese dr Raso,
la ringrazio di cuore per la risposta sulla corretta accentazione di
calcàre. Mi permetto, ora, di rivolgerle un altro quesito, vista la sua non comune disponibilità e cortesia. Esiste una regola da seguire circa l'uso dei verbi ausiliari essere ed avere quando occorre formare i tempi composti? Per esempio: ho corso o sono corso? È prevalso o ha prevalso?
Grazie e molte cordialità
Ottavio L.
Terni
»

Gentile Ottavio, non è possibile dare una regola specifica, solo un buon vocabolario ci può aiutare.
Possiamo dire, però, in linea di massima, che il verbo essere si usa con i verbi impersonali, con i verbi riflessivi e per formare la coniugazione passiva dei verbi transitivi.
Avere si adopera per la formazione dei tempi composti di tutti i verbi transitivi, con i verbi intransitivi che indicano un movimento o moto fine a sé stesso (ho volato, ho corso) e con quelli intransitivi che esprimono un'attività dello spirito e del corpo (ho pensato, ho dormito).
Da notare, infine, che spesso l'uso dell'ausiliare fa cambiare di significato il verbo principale: ho mancato (ho commesso una colpa); sono mancato (non ero presente).

16-04-2019 — Autore: Fausto Raso — permalink


Abbottacciare / abbottacciarsi

Tra le parole che ci piacerebbe fossero riesumate e messe di nuovo a lemma nei vocabolari segnaliamo il verbo abbottacciarsi, che vale fidarsi.

I dizionari, dicevamo, non lo registrano più. Lo troviamo nel Tommaseo-Bellini e in 'Studi di grammatica italiana' — Accademia della Crusca, 1976.

Dizionario.org - abbottacciare
Google -Libri - abbottacciare

12-04-2019 — Autore: Fausto Raso — permalink


Ripugnevole, perché no?

«Pregiatissimo dottor Raso,
un amico mi ha indirizzato al suo blog per risolvere un dubbio linguistico. L'insegnante di mio figlio (I liceo scientifico) ha sottolineato con la fatidica matita blu un
ripugnevole che mio figlio ha adoperato in un componimento. Secondo il docente ripugnevole non esiste, la sola forma corretta è ripugnante. Ha ragione l'insegnante? In effetti tutti i vocabolari che ho consultato non attestano l'aggettivo in oggetto. La ringrazio anticipatamente per la cortese risposta che vorrà darmi e la saluto cordialmente.
Ovidio P.
Macerata
»

Gentile Ovidio, ripugnevole, effettivamente, non è attestato nei vocabolari dell'uso, che registrano solamente ripugnante. Non mi sento, però, di condannare (e qui mi attirerò gli strali di qualche linguista) ripugnevole, formato con ripugnare e il suffisso -evole.

Leggiamo dal Treccani:
«-évole [lat. -ĭbĭlis]. — Suffisso derivativo di aggettivi che hanno per lo più senso attivo, benché non manchino esempî di senso passivo, ed esprimono l'attitudine, la capacità, la possibilità o la necessità di quanto predicato dal verbo che funge da base: biasimevole, girevole, incantevole, lacrimevole, onorevole, piacevole, scorrevole. Per estensione, il suffisso è usato non di rado per trarre aggettivi da nomi: compassionevole, favorevole, ragionevole. Le varianti dotte sono -abile e —ibile».

L'aggettivo contestato dal docente si trova, inoltre, in alcune pubblicazioni. Clicchi sul collegamento in calce.
Google Libri - ripugnevole

11-04-2019 — Autore: Fausto Raso — permalink