Cinquantaseenne o cinquantaseienne?
Il suffisso -enne, dal latino ennis, tratto da annus (anno), con il significato che ha tot anni ( un cinquantaquattrenne, cioè una persona che ha 54 anni) è causa di perplessità con i numeri composti con il sei: cinquantaseenne o cinquantaseienne? La “i" ci vuole o no?
Non tutti i vocabolari concordano. Alcuni sono pilateschi (ammettono entrambe le grafie), altri attestano solo la grafia senza la i (cinquantaseenne), altri ancora solo con la i (cinquantaseienne). Come comportarsi, allora?
Il suffisso “-enne" si unisce al numero dopo aver tolto a quest'ultimo la vocale finale: cinquantotto, cinquantott, cinquantottenne; trenta, trent, trentenne. Da cinquantasei (o da sessantasei ecc.), togliendo, quindi, la vocale finale resterà cinquantase cui si aggiungerà il suffisso -enne: cinquantaseenne.
Vediamo, ancora. Ottantaseenne, quarantaseenne, ventiseenne. Non si toglie la vocale finale con i numeri composti con il tre: trentatreenne, settantatreenne, novantatreenne.
Il «massacro» della lingua italiana
Due parole, due, su due termini che — a nostro modo di vedere — coloro che amano il bel parlare e il bello scrivere dovrebbero adoperare — come usa dire — con le pinze. Sappiamo già che quanto stiamo per scrivere aprirà il balletto delle contestazioni. Ma tant'è.
Cominciamo con il primo vocabolo, massa, che come recitano i vocabolari indica un aggregato informe di elementi materiali della stessa specie; quantità di materia che si presenta o si considera come un insieme più o meno compatto. Questa è, infatti, l'accezione primaria. Oggi è invalso l'uso (riportato anche dai dizionari) di adoperare il termine in senso figurato: cultura di massa, comunicazioni di massa e simili. A nostro avviso questo sostantivo dovrebbe essere riservato esclusivamente alla terminologia della fisica. Non riteniamo ortodosse, quindi, le espressioni andare in massa; la gente si è ribellata in massa; educare le masse; le masse orchestrali e locuzioni simili. In questi casi ci sono espressioni più appropriate: andare tutti assieme; la gente si è ribellata tutta, unanimemente; educare la gente, il popolo; il complesso orchestrale.
E veniamo al secondo termine che è un vero e proprio francesismo: massacre (macelleria). Ci sono parole, proprie della nostra lingua, che esprimono lo stesso concetto del francese massacro. C'è solo l'imbarazzo della scelta: eccidio; sterminio; genocidio; macello; strage; carneficina; distruzione; scempio. Lo stesso discorso per quanto attiene al verbo massacrare e al sostantivo massacratore. Il verbo ‘barbaro' si può sostituire con: sterminare; fare scempio; trucidare e simili. Il sostantivo con i vocaboli italiani: trucidatore; sterminatore e via dicendo. Non continuiamo, insomma, a... “massacrare" il nostro idioma gentil sonante e puro, per dirla con Vittorio Alfieri.
Un po' di ortodossia linguistica
Prosieguo e non proseguo, anche se in uso.
Quadricromia — questa la sola grafia corretta — non quattricromia né quattrocromia.
Quadrilingue — è un aggettivo. Nella forma plurale cambia la desinenza e in i: uomo quadrilingue al plurale sarà uomini quadrilingui.
Quadrumviro e quadrunviro — entrambe le grafie sono corrette
Qualcheduno è forma popolare, da evitare, per qualcuno
Qualora — congiunzione che significa se, quando, ogni volta che, dato che, ecc., si scrive senza apostrofo.
Quanto meno — errato l'uso di questa locuzione nell'accezione di almeno, per lo meno. Non diremo, quindi, gli scriverò o quanto meno gli telefonerò, ma, correttamente, gli scriverò o per lo meno (almeno) gli telefonerò.

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