Pillole di buona lingua

Aggiungere. Riteniamo inutile aggiungere a questo verbo la congiunzione anche: aggiungi anche
il sale alla lista della spesa. Aggiungere sta pure per anche, come per inoltre, ancora.

Altrettanto, avverbio, aggettivo e pronome quantitativo. In funzione aggettivale o pronominale si accorda con il sostantivo cui si riferisce: ho comprato cinque pacchetti di caramelle, e tu? Altrettanti.

Autoaccusarsi, autodenunciarsi e simili. Espressioni da evitare, anche se correntemente in uso. La particella pronominale si è insita nel prefisso auto-. Non diremo o scriveremo, quindi, il pentito si è autoaccusato, bensì
il pentito si è accusato del reato.

Binario (del tram o del treno) alla lettera sta per coppie di rotaie. Non è corretto, pertanto, dire o scrivere i due binari.

Brillare, nell'accezione di distinguersi (brillare per l'assenza), è un gallicismo da evitare in buona lingua italiana.

Declinare. Non si adoperi questo verbo nell'accezione, anche se in uso, di ricusare, rifiutare e
simili. Un'offerta, un invito non si declinano, si rifiutano, non si accettano.

Portafogli e portafoglio, non si adoperino indifferentemente. Il primo indica la custodia di pelle per banconote e
documenti; il secondo per designare la funzione di un ministro che, pur nel governo, non è titolare di un dicastero: ministro senza portafoglio.

23-03-2021 — Autore: Fausto Raso — permalink


Essere un lavativo

Questo modo di dire dovrebbe essere familiare a coloro che hanno svolto il servizio militare di leva (quando era obbligatorio) e agli amanti del teatro perché la locuzione si rifà a quegli ambienti.

In gergo teatrale, infatti, si adopera l'espressione suddetta riferita a un'opera monotona e fiacca che gli interpreti ritengono al di sotto delle loro possibilità; oppure a una parte di poca importanza, senza rilievo, sostenuta malvolentieri dagli attori.

Nel gergo militare, invece, il lavativo è colui che si sottrae ai propri doveri e ai compiti che gli vengono affidati; un fannullone, uno scansafatiche, insomma. L'origine del modo di dire non è chiara; la nostra, quindi, è un'ipotesi del tutto personale.

Il lavativo è il nome popolare dell'enteroclisma che — come sappiamo — molto spesso serve alle persone ammalate, soprattutto a coloro con problemi intestinali. In senso figurato, pertanto, il lavativo è una persona malaticcia. Coloro che cercano di evitare ogni fatica; le persone indolenti; le persone pigre si comportano, quindi, come i lavativi, vale a dire come i malaticci.

Dimenticavamo: un uomo scansafatiche sarà un lavativo, una donna una lavativa.

22-03-2021 — Autore: Fausto Raso — permalink


Pillole di buona lingua

Cadavere è un sostantivo, non è corretto, pertanto, il suo uso come aggettivo. Sulla stampa si leggono molto spesso frasi tipo “la donna scomparsa è stata trovata cadavere in fondo al burrone”. Correttamente: la donna è stata trovata morta...

Carcere, nella forma plurale è tassativamente di genere femminile: il carcere / le carceri.

Cerbero, sostantivo maschile e tale resta anche riferito a una donna: Giovanna è proprio un cerbero. Stessa norma per quanto attiene al sostantivo cireneo: Luisa è il cireneo della squadra.

Colare, nei tempi composti prende entrambi gli ausiliari, con un distinguo, però: si userà l'ausiliare essere se si prende in considerazione il liquido (il vino è colato tutta la notte dalla botte); l'ausiliare avere riferito al contenitore (la botte ha colato tutta la notte).

Cosiddetto, si può scrivere anche in grafia analitica (due parole). Il nome che segue non va mai tra virgolette: i cosiddetti / così detti antagonisti (non: cosiddetti “antagonisti”).

Divisa, si fa seguire dalla preposizione di quando il sostantivo sta per uniforme: divisa di carabiniere, divisa di vigile urbano ecc. La preposizione di specifica, infatti, di quale divisa si tratta.

Ninnananna, si può scrivere anche in grafia analitica (ninna nanna). Nella forma plurale, tanto in grafia scissa quanto in quella univerbata, entrambe le a mutano in e: ninne nanne e ninnenanne.

19-03-2021 — Autore: Fausto Raso — permalink