I purosangui
Contrariamente a quanto riportano le comuni grammatiche e i comuni vocabolari, l’aggettivo e sostantivo “purosangue” non è tassativamente invariabile. Essendo un nome composto si può pluralizzare secondo la regola della formazione del plurale dei nomi composti. Tale norma stabilisce che i nomi composti di un aggettivo e un sostantivo formano di regola il plurale come se fossero nomi semplici (cambia, quindi, la desinenza del sostantivo): il biancospino, i biancospini; la vanagloria, le vanaglorie; il purosangue, i… purosangui. Coloro che preferiscono dire e scrivere “purosangui”, pertanto, non possono essere tacciati di crassa ignoranza linguistica. Basta collegarsi al sito in calce per vedere che non abbiamo scritto una “bestialità linguistica”.
Google - purosangui
PS.: Dimenticavamo. Anche se di uso raro, esiste un altro plurale: purisangue.
Ogn'uno? Desueto, ma corretto
Cortese dott. Raso,
la seguo sempre, e con vivo interesse. Da lei ho appreso “cose linguistiche” che le comuni grammatiche non riportano. Le scrivo proprio per questo. Qualche giorno fa leggendo un libro sono sobbalzato sulla poltrona alla vista di “ogn’uno” (sic!). Lì per lì ho pensato a un errore di stampa, poi vista la “caratura” dell’autore mi è venuto il dubbio. Ho consultato grammatiche e vocabolari vari ma non ho trovato “ogn’uno”. Può dirmi, gentilmente, se la grafia con l’apostrofo è corretta?
Grazie e cordialità
Ludovico L.
Arezzo
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Gentile Ludovico, non cita l’autore del libro, vista, però – come lei scrive – la sua “caratura”, sono portato a credere che abbia voluto strabiliare il pubblico adoperando la grafia desueta, ma corretta. Fino a qualche secolo fa, infatti, la grafia cristallizzata era «ogn’uno», con tanto di apostrofo. Solo ai giorni nostri si è imposta la grafia univerbata: ognuno. Certo, oggi difficilmente qualcuno scriverebbe ognuno con l’apostrofo, ma non per questo si può condannare chi preferisce la forma apostrofata. La grafia desueta è attestata nel vocabolario degli Accademici della Crusca (e in altre pubblicazioni). Clicchi su:
Google - ogn'uno crusca
L'anguimano
Gentilissimo dott. Raso,
la ringrazio di cuore per la sua cortese e tempestiva risposta al mio quesito su “ogn’uno”. Approfitto della sua non comune squisitezza per porle un’altra domanda di cui, sono certo, saprà darmi un’esaustiva risposta, risposta che tutti i vocabolari consultati non sono stati “in grado” di darmi. Che cosa significa «anguimano»? Ho scovato questo termine in una vecchia rivista mentre mettevo un po’ d’ordine nella mia soffitta.
Grazie e un ossequio
Ludovico L.
Arezzo
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Cortese Ludovico, il termine di cui desidera conoscere il significato è stato relegato nella soffitta della lingua perché non piú in uso, per questo motivo i comuni dizionari non lo registrano. Nei secoli passati era chiamato “anguimano” l’elefante perché – come ci fa sapere Ottorino Pianigiani – la sua proboscide “sembra quasi una mano a forma di serpe”. Il vocabolo è composto con le voci latine “anguis” (serpe) e “manus” (mano). Si trova nel dizionario del Tommaseo- Bellini e in altri libri. Clicchi sul collegamento in calce.
Google - anguimano

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