Fare orecchi da mercante e vendere a prezzi stracciati

Prima di occuparci delle due locuzioni — tra l'altro conosciutissime — e considerato il fatto che la lingua non ha compartimenti stagni ci preme spendere due parole, sotto il profilo grammaticale, sull'... orecchia, che con il maschile orecchio (e i rispettivi plurali) si equivalgono; il maschile, però, è più comune, mentre la forma femminile si adopera in particolari espressioni figurate come, per esempio, avere le orecchie d'asino o nel significato di piegatura degli angoli della pagina di un libro o di un quaderno. Orecchio e orecchi, quindi, nel significato proprio, cioè come organi dell'udito; orecchia e orecchie, invece, nei significati figurati.
E veniamo ai due modi di dire di cui il primo, per la regola suddetta — a nostro modesto avviso — è fare orecchi..., non orecchie, come si sente dire comunemente.
L'espressione, dunque, trae origine dall'abitudine dei mercanti di far finta di non udire le lamentele dei clienti o di sentire solo ciò che fa loro comodo, incolpando la confusione della piazza del mercato.
Riportiamo, in proposito, una curiosa storiella narrata da Dino Provenzal: «Un turco, qualche secolo fa, andò a comperare una stoffa a Costantinopoli e domandò il prezzo. Ma quanta ne volete?, domandò il mercante. Oh, tanta quanta è la distanza dal mio orecchio sinistro al mio orecchio destro. Allora basterà una piastra (una moneta turca, ndr). Benissimo.
Il turco si tolse il turbante che gli avvolgeva il capo e disse: Il mio orecchio sinistro, come vedete è qui: il destro è inchiodato sul banco di un negozio di Bagdad. Non sappiamo se rimase buggerato il turco o il negoziante che probabilmente non era a conoscenza della barbara usanza: gli avventori che venivano sorpresi a rubare erano puniti con il taglio di un orecchio che veniva inchiodato sul bancone... a futura memoria».
Quanto alla seconda locuzione, a prezzi stracciati, cioè bassissimi, deriva, con molta probabilità, dal fatto che i piazzisti, vale a dire i mercanti ambulanti, sono soliti stracciare i prezzi davanti agli avventori, al fine di convincerli che i nuovi prezzi proposti sono effettivamente più bassi di quelli appena stracciati.

13-09-2019 — Autore: Fausto Raso — permalink


Significante e significato

«Gentilissimo dott Raso,
la ringrazio sentitamente per la celere risposta sulle parole omofone. È stato di una chiarezza unica. Avrei un altro quesito da sottoporle, approfittando della sua non comune disponibilità. Ho sentito dire che una parola ha un significante e un significato. Come si riconoscono? E che cosa sono esattamente?
Grazie in anticipo e molte cordialità.
Giuseppe T.
Udine
»

Cortese amico, l'argomento è lungo e un po' complesso. La rimando a questo collegamento.
A completamento di quanto leggerà: possiamo dire, in parole semplici, che il significante è dato dalla grafia, il significato è il concetto che la grafia esprime.

12-09-2019 — Autore: Fausto Raso — permalink


Vaporare

Due parole sul verbo intransitivo vaporare, che nei tempi composti può prendere tanto l'ausiliare avere quanto l'ausiliare essere, ma non ad capochiam.

Prenderà l'ausiliare avere quando sta per esalare vapore (quando è stato tolto il coperchio il liquido ha vaporato); l'ausiliare essere quando assume l'accezione di svanire (non è stato trovato più nulla: tutto era vaporato).

11-09-2019 — Autore: Fausto Raso — permalink