Critiche malevoli

Navigando in Internet abbiamo scoperto che buona parte delle persone di cultura ritengono che si dica malevole e non, correttamente, malevolo.
Credono, insomma, che l'aggettivo in oggetto appartenga alla seconda classe, come facile, per esempio e abbia, quindi, un'unica desinenza, tanto per il maschile quanto per il femminile (-e, maschile e femminile singolare; i, maschile e femminile plurale).
No, la forma corretta è malevolo perché viene dall'aggettivo latino malévolus, della seconda declinazione, e la desinenza -us latina si tramuta normalmente nella terminazione -o del maschile italiano.
È, quindi, un aggettivo della prima classe, come buono, le cui desinenze sono -o e -i per il maschile singolare e plurale, -a e -e per il femminile singolare e plurale.
Diremo, quindi, uno scritto malevolo, con il plurale malevoli e una critica malevola con il plurale malevole. Identico discorso per benevolo.

Guardate il collegamento in calce, da rimanere allibiti.
Google Libri - critiche malevoli

15-03-2019 — Autore: Fausto Raso — permalink


Il pitocco

Interessante la parola del giorno del sito della Zanichelli; parola, forse, poco conosciuta:

pitòcco / piˈtɔkko/
[gr. ptōchós 'mendicante, povero'; di etim. incerta - av. 1492]
s. m. (f. -a; pl. m. -chi); anche agg. (superl. pitocchissimo)
1 (lett.) pezzente, mendicante, accattone
2 (fig.) tirchio, taccagno: fare il pitocco; essere un pitocco.

14-03-2019 — Autore: Fausto Raso — permalink


Ecco la nocenza

In un processo familiare il giudice, vale a dire il padre di un ragazzo, imputato di aver picchiato un suo compagno di classe, esclamò: «Ecco la prova della sua nocenza!». Tutti applaudirono perché credevano che nocenza fosse l'aferesi di innocenza.
L'imputato, quindi, era non colpevole. Ma le cose in lingua non stanno così. Nocenza non è l'aferesi di innocenza. L'aferesi, come si sa, è la caduta di una vocale o di una sillaba iniziale di una parola. Tondo, per esempio, è l'aferesi di rotondo [(ro)tondo].
Il termine, quindi, non attestato dalla quasi totalità dei vocabolari, non è, insomma, [in]nocenza, ma il suo contrario e sta per colpevolezza. Si può trovare, comunque, cliccando sul collegamento in calce. E a proposito di aferesi, accorciamento e apocope non sono sinonimi di aferesi perché indicano la caduta della vocale o della sillaba finale di una parola.

13-03-2019 — Autore: Fausto Raso — permalink