Il populismo

Il populismo, secondo i comuni vocabolari e in questo caso riportiamo dal Gabrielli in rete, è :

«1 LETTER Tendenza di alcuni movimenti letterari e artistici ad assumere e rappresentare il popolo come portatore, di per sé, di valori etici e sociali.
2 POLIT Atteggiamento di chi cerca consensi tra le classi sociali meno evolute, usando a questo scopo luoghi comuni di facile presa.
3 ST Movimento politico e letterario russo della seconda metà dell'Ottocento, tendente ad avvicinare le classi colte alle masse popolari
».

Nel collegamento in calce, un articolo del linguista Giuseppe Patota spiega come il termine è giunto a noi.
Accademia della Crusca

12-03-2019 — Autore: Fausto Raso — permalink


L'acluofobia

«Cortese dott. Raso,
seguo il suo blog da quando è nato e dal quale ho appreso molti segreti sulla nostra bella lingua, oggi sempre più maltrattata e offesa. Il suo lavoro, quindi, in difesa della lingua di Dante è ammirevole e degno di lode. Le scrivo per sapere se esiste un termine per indicare la tremenda paura del luoghi bui, paura di cui è affetta mia moglie. Non sono riuscito a trovare, nei dizionari consultati, il vocabolo, sempre che esista. Sa dirmi qualcosa in proposito?
Grazie in anticipo e cordiali saluti.
Giovanni T.
Gorizia
»

Sì, gentile Giovanni il termine esiste, anzi esistono perché sono due: acluofobia e scotofobia, entrambi di derivazione greca. Il primo, se non cado in errore, è ignorato da tutti i vocabolari; il secondo, invece, è attestato solo in alcuni. Vediamo la loro composizione. Acluofobia è composto con le voci greche ἀχλύς achlus (buio, oscurità) e φόβος fòbos (paura); scotofobia è formato con σκότος skòtos (buio) e, ovviamente, φόβος fòbos (fobia, paura).

11-03-2019 — Autore: Fausto Raso — permalink


La selafobia

«Cortese dott. Raso,
la ringrazio per la sua tempestiva ed esauriente risposta circa la
scotofobia. Approfitto, ora, della sua non comune disponibilità per altri due quesiti. Uno riguarda le fobie, l'altro la grammatica. Sento sempre più spesso dire più intimo: il mio più intimo amico. È corretto? Intimo non è di per sé un superlativo assoluto? E vengo alla fobia. Quale termine indica la paura dei lampi, dei fulmini? Certissimo di una sua gentile ed articolata risposta, la ringrazio anticipatamente e le porgo i miei più vivi ossequi.

Giovanni T.
Gorizia
»

Caro amico, le rispondo con piacere. Comincio dal quesito grammaticale. Effettivamente intimo è già superlativo e non si potrebbe alterare ancora. Con il trascorrere del tempo, però, questo aggettivo ha perso il suo valore di superlativo (di derivazione latina) assumendo solo quello di aggettivo positivo con i relativi gradi di comparazione: «I suoi più intimi pensieri» (Gaspare Gozzi). Quanto alla paura dei fulmini, dei lampi il termine è selafobia (dal greco σέλας sélas, luce e φόβος fòbos, timore, paura).

08-03-2019 — Autore: Fausto Raso — permalink