benché 
ben|ché
pronuncia: /benˈke/
congiunzione

1 con valore concessivo, introduce una subordinata col verbo al congiuntivo o al condizionale, nell'uso antico e anche presso alcuni scrittori moderni si ha l'indicativo: sebbene, malgrado che, ancorché, quantunque benché ammalato volle uscire ugualmente | benché tu sia mio amico, non ti credo | benché ti avessi avvertito, hai voluto fare a tuo modo | te lo dico adesso, benché forse ci vedremo più tardi | telefonò, benché fosse tardi | benché triste, si sforzava di sorridere | benché sia tardi, passerò a prenderti | benché raramente, vado a teatro | benché lo desideri, non può partire | benché piova, ho deciso di uscire | benché infortunato, il giocatore è rimasto in campo | benché stanco, ha giocato ugualmente | benché ferito, continuò a combattere | Italia mia, benché 'l parlar sia 'ndarno [Petrarca] | benché, per dir il ver, non han bisogno / di maestro Tasso | forse votava comunista anche lui, benché accuratamente evitava di dichiararlo [Sciascia] | farò solo un esempio, benché se ne potrebbero fare centomila [Moravia]

2 usata assoluta o con valore avversativo, anche con l'indicativo: ma, tuttavia, peraltro benché, tu sai ciò che io penso in proposito | ha ottenuto quel che voleva; benché se ne pentirà prima o poi | benché la gente ciò non sa né crede [Petrarca] | furono marito e moglie: benché la poveretta se ne pentì poi, in capo a tre giorni Manzoni


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Proverbi


cura i vantaggi tuoi, benchè minuti; quelli che trascuri, son tutti perduti



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benché (cong.)
benchmark (s. masch.)
benchmarketing (s. masch.)
benchmarking (s. masch.)
bencreato (agg.)
benda (s. femm.)
bendaggio (s. masch.)
bendaiuolo (s. masch.)
bendare (v. trans.)
bendarsi (v. pron. intr.)
bendarsi (v. pron. trans.)
bendato (part. pass.)
bendatura (s. femm.)
benderella (s. femm.)


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